Mauro Fornaro
La grande letteratura greca ci ha consegnato un classico momento delle differenze di genere: Antigone, nell’omonima tragedia di Sofocle, che onora con le esequie funebri il fratello Polinice benché la sepoltura fosse interdetta ai traditori della patria, rappresenta la “legge” degli affetti e della famiglia; mentre lo zio Creonte, dittatore di Tebe, rappresenta l’impersonale legge della polis, che non fa sconti a nessuno, fino a imprigionare a vita la pietosa Antigone. Continua a leggere